I pettegolezzi avevano una base di verità e una farcitura gigante di fantasia, e quando se ne aveva uno nuovo da ascoltare le ore di lavoro volavano via in batter di ciglia.
Durante la mia prima monda ho detto che facevo parte di una squadra di 6 mondine. Al momento del trapianto però il padrone decise di affiancarci altre quattro signore.
Per me non c'era nulla di male, ma la Pina si alterò. Si mise in fondo alla fila, dove di solito stavo io e prese a portare l'erba alla riva senza parlare. Si creò un silenzio totale e l'aria si fece greve.
Così abbassate a trapiantare sentivo bisbigliare le altre compagne e riuscii a capire che parlavano di una lite che c'era stata tra la nostra Pina e una delle nuove arrivare, certa Linda, donnone stile Mangano che neppure s'era presentata. Pareva che si fossero prese dal panettiere perché la Linda aveva detto ad alcuni conoscenti che la Pina se la faceva col padrone.
Siccome a 'sta tipa il lavoro da noi nelle stagioni passate glielo aveva procurato proprio la Pina, qust'ultima s'era arrabbiata parecchio, dandole dell'ingrata e dalle parole in un attimo passarono all'azione, dandosele di santa ragione.
Quello fu uno dei giorni più lunghi e duri che mai abbia avuto in risaia, noi poverette eravamo prese tra due fuochi, non potevamo parlare, non potevamo ridere per paura che tra le due riprendesse la lite, che tra l'altro è ancora annoverata tra i maggiore eventi del secolo, al paese!
Per rallegrarci, il giorno dopo la Maria ci fece ridere narrando la storia di una sua cugina, non più illibata, che la sera delle nozze si preparò ad andare a letto col neo-marito restando col sedere a mollo nell'aceto e limone per stringere il più possibile gli orefizi e fargli credere così d'essere ancora vergine.
Peccato che lui, con tutto quell'agrodolce, mangiò la foglia, mettendosi ad urlare e ad imprecare, fece svegliare il prete per annullare le nozze e infine montò sulla bici tornando dai suoi quella notte stessa. Che scandalo! la signorina in questione restò senza marito, finché non la sposò un forestiero che aveva un leggero difetto fisico e che, a quanto pare, sorvolò sul "difetto" della futura moglie.
Un altr'anno conobbi una signora del paese vicino, ingaggiata dal nostro padrone per un breve periodo. Lei ci aspettava davanti al peso pubblico, truccata, tenutissima, in qualche modo elegante, sapeva d'essere una bella donna, sui 40 anni, quindi ancora giovane. Cavalcava con quelle gambe lunghe una bici rossa fiammante, portava una bandana in testa coprendo una folta chioma bionda e teneva sbottonati i primi bottoni della camicetta, dalla quale si intraveda un seno generoso. Mi dissero che frequentava un facoltoso uomo d'affari, sposato e con figli.
A fine giornata, poco prima di arrivare in paese, vedevamo la Mercedes del suo amante ferma nella solita stradina. Lei ci salutava, appoggiava la bicicletta ad un albero e saliva in auto con lui. Non l'ho mai visto bene in viso, aveva la targa di una provincia diversa e veniva giù a trovarla un giorno sì e uno no.
Mi son sempre chiesta con che forza si metteva a far l'amore la collega, dopo 7 ore di monda! Le altre dicevano che il tipo lavorava in banca, era uno che stava bene e le faceva dei regali costosi. Il marito di lei non diceva nulla, aveva 20 anni in più, era quasi infermo ma non era mica sordo e questa storia credo andasse avanti da anni. Forse a lui stava bene così, del resto non avevano neppure figli a cui rendere conto.
Durante la mia prima monda ho detto che facevo parte di una squadra di 6 mondine. Al momento del trapianto però il padrone decise di affiancarci altre quattro signore.
Per me non c'era nulla di male, ma la Pina si alterò. Si mise in fondo alla fila, dove di solito stavo io e prese a portare l'erba alla riva senza parlare. Si creò un silenzio totale e l'aria si fece greve.
Così abbassate a trapiantare sentivo bisbigliare le altre compagne e riuscii a capire che parlavano di una lite che c'era stata tra la nostra Pina e una delle nuove arrivare, certa Linda, donnone stile Mangano che neppure s'era presentata. Pareva che si fossero prese dal panettiere perché la Linda aveva detto ad alcuni conoscenti che la Pina se la faceva col padrone.
Siccome a 'sta tipa il lavoro da noi nelle stagioni passate glielo aveva procurato proprio la Pina, qust'ultima s'era arrabbiata parecchio, dandole dell'ingrata e dalle parole in un attimo passarono all'azione, dandosele di santa ragione.
Quello fu uno dei giorni più lunghi e duri che mai abbia avuto in risaia, noi poverette eravamo prese tra due fuochi, non potevamo parlare, non potevamo ridere per paura che tra le due riprendesse la lite, che tra l'altro è ancora annoverata tra i maggiore eventi del secolo, al paese!
Per rallegrarci, il giorno dopo la Maria ci fece ridere narrando la storia di una sua cugina, non più illibata, che la sera delle nozze si preparò ad andare a letto col neo-marito restando col sedere a mollo nell'aceto e limone per stringere il più possibile gli orefizi e fargli credere così d'essere ancora vergine.
Peccato che lui, con tutto quell'agrodolce, mangiò la foglia, mettendosi ad urlare e ad imprecare, fece svegliare il prete per annullare le nozze e infine montò sulla bici tornando dai suoi quella notte stessa. Che scandalo! la signorina in questione restò senza marito, finché non la sposò un forestiero che aveva un leggero difetto fisico e che, a quanto pare, sorvolò sul "difetto" della futura moglie.
Un altr'anno conobbi una signora del paese vicino, ingaggiata dal nostro padrone per un breve periodo. Lei ci aspettava davanti al peso pubblico, truccata, tenutissima, in qualche modo elegante, sapeva d'essere una bella donna, sui 40 anni, quindi ancora giovane. Cavalcava con quelle gambe lunghe una bici rossa fiammante, portava una bandana in testa coprendo una folta chioma bionda e teneva sbottonati i primi bottoni della camicetta, dalla quale si intraveda un seno generoso. Mi dissero che frequentava un facoltoso uomo d'affari, sposato e con figli.
A fine giornata, poco prima di arrivare in paese, vedevamo la Mercedes del suo amante ferma nella solita stradina. Lei ci salutava, appoggiava la bicicletta ad un albero e saliva in auto con lui. Non l'ho mai visto bene in viso, aveva la targa di una provincia diversa e veniva giù a trovarla un giorno sì e uno no.
Mi son sempre chiesta con che forza si metteva a far l'amore la collega, dopo 7 ore di monda! Le altre dicevano che il tipo lavorava in banca, era uno che stava bene e le faceva dei regali costosi. Il marito di lei non diceva nulla, aveva 20 anni in più, era quasi infermo ma non era mica sordo e questa storia credo andasse avanti da anni. Forse a lui stava bene così, del resto non avevano neppure figli a cui rendere conto.
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