Le mondariso parlavano degli argomenti più stimolanti, delle più belle cose che la vita può dare.
Parlavano di sogni, senza drammi e isterismi. Parlavano d'amore.
E siccome ero la più piccola, secondo loro ancora da svezzare, mi diedero un sacco di informazioni su come esser felice e far felice un uomo, a letto. Sì, proprio quello.
Nella squadra c'erano vari punti di vista per definire il concetto di sesso, sul come praticarlo e con chi. Molte si vantavano di aver avuto un solo uomo in tutta la vita, ma c'era chi le scherniva affermando che cambiare partner non faceva altro che bene.
Tutte quante però erano d'accordo sul fatto che il sesso fosse un antistress naturale e necessario per sentirsi davvero appagate e che bisognava farne il più possibile, ad ogni occasione. Mi dicevano: "Bimba bella, ogni lasciata è persa e non la recuperi più".
In risaia i racconti si facevano ancor più intimi, qualcuna osava spingersi a confessare desideri e voglie represse, sogni erotici impossibili con attori e cantanti celebri. La Rusin era completamente andata fuori di testa per Julio Iglesias e cantava in continuazione "Pensami! ... un ballo strappamutande!
Scoprii che a letto preferivano un comportamento da geisha, remissivo piuttosto che dominante. Ora mi chedo se davvero noi donne del 2000 non stiamo sbagliando a prendere troppo l'iniziativa coi nostri compagni, portando via loro il ruolo di dominio nel rapporto amoroso.
L'audacia è accettabile, se però la donna esagera, l'uomo si inibisce. O no?
Ad ogni modo erano convinte che si dovesse far l'amore pressoché ogni sera e se non era il semplice desiderio a portare a quello era soprattutto il timore che il marito "andasse traverso", lo facesse cioè con qualcun'altra. Più che una teoria restava un consiglio: tenere sotto controllo i pruriti del compagno, rendendolo così innocuo nei confronti delle altre donne.
In un mondo dove le distrazioni sono all'ordine del giorno e i matrimoni falliscono per incompatibilità di carattere, ritengo che sia importante stare insieme fisicamente. Quante coppie si sono divise perché rabbiose, stanche, deluse e soprattutto inappagate? Quanti hanno tradito perché la passione, nel loro matrimonio è sfumata?
La teoria della mondine era ed è inossidabile: accontenta il tuo uomo e sarai felice. Alle mie proteste di natura femminista rispondevano: che ci vuole? regala al tuo bello 15 minuti di felicità e lo avrai ai tuoi piedi, come un cagnolino. Santi numi! Avevo 17 anni, ma non ero nata ieri, avevo già un fidanzato da due anni, sapevo come funzionavano le cose.. certo la mia concezione del sesso era sicuramente più.. romantica!
Le confidenze di allora erano un po' come quelle che ci scambiamo adesso tra colleghe in pizzeria o al bar per un happy hour. Non è cambiato l'argomento, solo il luogo. E noi, attuali 40enni, non siamo cambiate, non siamo diverse dalle 40enni di 25 anni fa, i problemi sono sempre gli stessi, i sogni pure.
Parlavano di sogni, senza drammi e isterismi. Parlavano d'amore.
E siccome ero la più piccola, secondo loro ancora da svezzare, mi diedero un sacco di informazioni su come esser felice e far felice un uomo, a letto. Sì, proprio quello.
Nella squadra c'erano vari punti di vista per definire il concetto di sesso, sul come praticarlo e con chi. Molte si vantavano di aver avuto un solo uomo in tutta la vita, ma c'era chi le scherniva affermando che cambiare partner non faceva altro che bene.
Tutte quante però erano d'accordo sul fatto che il sesso fosse un antistress naturale e necessario per sentirsi davvero appagate e che bisognava farne il più possibile, ad ogni occasione. Mi dicevano: "Bimba bella, ogni lasciata è persa e non la recuperi più".
In risaia i racconti si facevano ancor più intimi, qualcuna osava spingersi a confessare desideri e voglie represse, sogni erotici impossibili con attori e cantanti celebri. La Rusin era completamente andata fuori di testa per Julio Iglesias e cantava in continuazione "Pensami! ... un ballo strappamutande!
Scoprii che a letto preferivano un comportamento da geisha, remissivo piuttosto che dominante. Ora mi chedo se davvero noi donne del 2000 non stiamo sbagliando a prendere troppo l'iniziativa coi nostri compagni, portando via loro il ruolo di dominio nel rapporto amoroso.
L'audacia è accettabile, se però la donna esagera, l'uomo si inibisce. O no?
Ad ogni modo erano convinte che si dovesse far l'amore pressoché ogni sera e se non era il semplice desiderio a portare a quello era soprattutto il timore che il marito "andasse traverso", lo facesse cioè con qualcun'altra. Più che una teoria restava un consiglio: tenere sotto controllo i pruriti del compagno, rendendolo così innocuo nei confronti delle altre donne.
In un mondo dove le distrazioni sono all'ordine del giorno e i matrimoni falliscono per incompatibilità di carattere, ritengo che sia importante stare insieme fisicamente. Quante coppie si sono divise perché rabbiose, stanche, deluse e soprattutto inappagate? Quanti hanno tradito perché la passione, nel loro matrimonio è sfumata?
La teoria della mondine era ed è inossidabile: accontenta il tuo uomo e sarai felice. Alle mie proteste di natura femminista rispondevano: che ci vuole? regala al tuo bello 15 minuti di felicità e lo avrai ai tuoi piedi, come un cagnolino. Santi numi! Avevo 17 anni, ma non ero nata ieri, avevo già un fidanzato da due anni, sapevo come funzionavano le cose.. certo la mia concezione del sesso era sicuramente più.. romantica!
Le confidenze di allora erano un po' come quelle che ci scambiamo adesso tra colleghe in pizzeria o al bar per un happy hour. Non è cambiato l'argomento, solo il luogo. E noi, attuali 40enni, non siamo cambiate, non siamo diverse dalle 40enni di 25 anni fa, i problemi sono sempre gli stessi, i sogni pure.
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