25 febbraio 2014

Mercato a Santhià (23.02.2014)

E' stata una giornata bellissima, baciata da un sole primaverile e dall'allegria del carnevale che ha riempito le strade di gente :) 
 Il tempo è volato (quando non si deve patire il freddo...) e il mercato è stato vivace, ho potuto conoscere altre persone veramente interessanti, senza nulla togliere ai miei colleghi mercanti, con i quali due chiacchiere si fanno sempre volentieri!




Avevo degli oggetti davvero belli, le ultime ricerche hanno fruttato un materiale incredibile, come la cristalleria che temevo di rompere nell'esporla, nonché i servizi da caffé e the subito piaciuti :) Poi c'è da dire che ho anche cambiato le tovaglie della vetrina, a quadrettini rosa/bianchi trovo siano accattivanti!  

Nella foto accanto ai tazzoni con i girasoli, c'è un originale servizio per bambino, veniva regalato ai nascituri, attorno agli anni 50-60, ed è composto dalla tazza con piattino e portauovo, e piatto fondo e piano per la pappa, era un'alternativa al classico servizio di posate d'argento, considerate di buon augurio alla nascita dei piccoli.                                                                                                       

Nella cantina di un ristorante ho trovato dei piatti in ceramica, molto resistenti, dai colori brillanti (una volta ripuliti..) e alcune brocche Deruta discretamente conservate, direi un colpo di fortuna, quando si trovano questi oggetti ti sembra di aver trovato un tesoro! e la fatica della ricerca viene premiata. Non capita spesso, di solito si finisce in vecchi scantinati dove recuperare qualcosa di decente è pressoché impossibile e si è perso tempo e fatica inutilmente.       

Questa volta ho penato un po' a fare il banco, avendo nuove cose da abbinare, non è mai semplice sistemare la vetrina, che le clienti affezionate chiamano "l'atelier della porcellana" :) ho riso quando una signora voleva che le vendessi, a tutti i costi, il portapiatti in legno, comprato all'Ikea!                                                                                                                                                                                                 Non sia mai, quando mi capita di riaverne uno? e poi io vendo porcellane, non gli accessori del banco! è così anche per le tovaglie e i centri in pizzo che uso per adornare la tavola, tutte le volte qualcuno tenta di portarseli via!


01 febbraio 2014

la valigia del mio bisnonno, classe 1888

Non so se vi ho raccontato che lo scorso anno, dopo quasi 10, ho riaperto la casa dei miei nonni, nel Monferrato, scoprendo quel mondo che adesso mi appassiona, e che vede protagonisti i vecchi oggetti, con le loro storie di vita.

I nonni tenevano tutto, era prezioso anche il vassoio in plastica del gelato, quanti ne ho dovuti buttare! come i vasetti, mille se non di più, riciclati per metterci le marmellate, i sughi, verdure sott'olio..

Nel fienile ho trovato questa valigia in cartone. Era proprio malmessa, l'interno è da rifoderare perché la stoffa è un po' sporca, ma si può sentire ancora forte l'odore di naftalina, l'esterno invece l'ho sistemato usando del lucido marrone per scarpe ed ora sembra nuova, anzi no, non voglio definirla nuova, diciamo ristrutturata!

In una tasca interna c'era una targhetta di quelle militari, con tutti i dati del mio antenato ed un numero di matricola, con una data posta in basso: 1929, chissà cosa significa.

Non so se qualcun'altro l'ha usata oltre al bisnonno, sopravvissuto alla prima guerra mondiale, probabilmente mio nonno, o forse mio padre.



Dovete sapere che da oltre due secoli c'è l'avvicendarsi di due nomi, nella parte della mia famiglia paterna e sono Remo ed Enrico. Il bisnonno di cui vi parlo si chiamava Enrico, che chiamò il figlio, mio nonno, Remo, che a sua volta chiamò mio padre Enrico che chiamò mio fratello Remo. Ora, mio fratello Remo essendo padre di due figlie, ha lasciato che il nome Enrico lo adottassi io, dandolo al mio terzo figlio che un giorno, se vorrà, potrà farsi aggiungere il mio cognome e così non andrà persa la tradizione.

Mi piace pensare che questa valigia custodisca ricordi di viaggi in carrozza o treno a vapore, magari verso una città, e sogni di speranza,  allegri e curiosi.

La metterò nella mia nuova vetrina, per il mercatino che andrò a preparare probabilmente a metà di questo mese di febbraio, tempo e salute permettendo!