Dopo il terzo giorno di lavoro della stagione iniziata, le mondine sanno bene che arriva il colpo della strega. Io invece non lo sapevo.
Non sapevo neppure che la monda si dovesse cominciare di mercoledì, così il mal di schiena feroce ti viene al venerdì e hai il sabato e la domenica per recuperare.
Iniziando la mia prima monda al lunedì, l'attacco fatale mi venne giusto il mercoledì sera: fu uno strazio per i reni e la notte dovetti prendere due calmanti per dormire.
Al giovedì mattina miracolosamente mi scoprii libera dalle fitte e la fortuna mi sorrise anche sul lavoro!
Ci venne assegnato un campo che pareva già mondato. Niente schiene piegate ma belle passeggiate a ritmo sostenuto.
A sentire le altre chiacchierare e zampettare nell'acqua come gallinelle, chiudendo gli occhi e respirando profondamente potevo illudermi di essere sul bagnasciuga di Loano. Forse il peggio era passato.
Nle pomeriggio tornai in paese pedalando di buona lena, con le mani appoggiate sulle ginocchia e il manubrio abbandonato a se stesso. Vicino alla fontana della piazza principale ci stavano seduti i vecchi del paese e al nostro passaggio uno di loro disse: "ma la più giovane chi è? la figlia del panettiere?". Ero io sì.
Sapevo che avevano scommesso, dicevano che più di due ore non avrei resistito, invece, passata una settimana mi sentivo cambiata, più forte, mi ritrovai a trasportare chili di erba agli argini, a saltare avanti alla più anziana per aiutarla, capendo finalmente la filosofia delle mondine, fatta di canti, pettegolezzi e racconti anche boccacceschi.
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