I nonni mantenevano le vecchie abitudini, anche se non più obbligati dal rigore della guerra, continuando a consumare la carne solo alla domenica ed era importante per loro, quanto andare alla Santa Messa, che tutti i figli e nipoti partecipassero al pranzo festivo. Guai a mancare, solo per grave malattia si era giustificati!
La mia nonna materna lavorava tutta la mattina per preparare la pasta fresca, mentre andava lento il brasato o il pollo arrosto.
Il compito di noi bambini era preparare la tavola, per l'occasione sempre allungata ad ospitare fino a 14/15 persone e poi comunque ci si stringeva. Si metteva la tovaglia di fiandra, i piatti del servizio Laveno, i bicchieri da vino e acqua, le posate complete fino al dessert. Mio nonno stappava il suo barbera imbottigliato l'anno prima, intanto mamma faceva l'acqua con l'idrolitina, si tagliava a fette il pane ancora caldo, spesso fatto di mais, o con noci o uvetta, mentre la radio passava musica classica, per noi ragazzini una palla stratosferica eheeh!
Era l'inizio degli anni '70, mio padre aveva acquistato una Fiat 124 bianca, ci si stava anche in 6 comodamente. Su una base in plastica, sotto il cruscotto, era riuscito ad incastrare un mangianastri rosso, e il passeggero era costretto ad inserire i 45 giri a manetta, perché mio padre adorava guidare con la musica a palla. Si ascoltava Celentano, Jerry Lee Lewis, Elvis Presley, mia madre insisteva per cantare Battisti e Mina e siccome il tratto di strada dal nostro paese a quello dei miei nonni era relativamente breve, si potevano al massimo ascoltare due canzoni, si doveva spesso discutere.
Quando tutto era pronto nonna ci mandava a lavare le mani, noi bambini stavamo in coda alla tavola, i grandi suddivisi tra maschi e femmine, mamma e zia a chiacchierare di cinema, gli uomini a parlare di politica e sport, non è cambiato molto da allora eh? Raggiungeva la sala da pranzo con la zuppiera fumante in bella vista, sì, proprio quella della foto in alto, prima serviva noi piccoli e il resto veniva diviso tra gli adulti, nulla veniva avanzato!
Anche mia madre cominciò ad organizzare il pranzo della domenica, dopo che i negozi di alimentari poterono tenere chiuso nelle festività. Il suo servizio piatti era decisamente più moderno, della THUN, quella che adesso vende le ceramiche colorate, a forma di animaletti, una volta faceva anche porcellana fine, la zuppiera qua sotto ne è testimonianza!
Ho tentato di mantenere l'abitudine del pranzo domenicale, non sempre ci riesco ma quando capita, e vedo attorno a me tutti i miei figli, ancora assonnati per la notte prima, ma affamati e poi contenti del lauto pranzo, ebbene, vorrei vedere la faccia dei miei nonni!
E adesso devo sbrigarmi, ho da scolare la pasta e il ragù la aspetta!
1 commento:
Ho trovato un'altra zuppiera bellissima, vorrei tanto riuscire a riportare nelle case l'usanza di servire il primo in modo importante!
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