Anche tra le mondariso, così come nelle multinazionali, esiste un organigramma e una scala precisa di compiti svolti a seconda dell'esperienza e delle proprie capacità.
Durante la mia prima stagione altro non facevo che portare via erba fino all'argine, un lavoro faticoso lasciato alle più giovani e alle meno esperte.
E' un continuo andare e tornare, mentre le altre mondano riempiendosi le mani e formando il carico, giusto in tempo per essere raccolto e trascinato a riva: una tortura per la schiena ma soprattutto per le dita e i polsi che devono trattenere quel peso.
Se però sei svelta fai in fretta anche a passare di ruolo e finisci nel mezzo della fila di mondine, posizione ottimale, perfetta, hai da entrambi i lati delle colleghe che ti aiutano e se il campo non è tanto sporco ognuna si porta il proprio mazzo d'erba a riva direttamente.
Le più esperte stanno per ultime ai lati della fila, cercando di mantenere la linea, di non perdere il segno del precedente passaggio e, di solito, questo ruolo è della leader.
La leader è colei che contatta i padroni, organizza le giornate di lavoro, controlla che le ore pagate siano giuste e garantisce la regola d'arte del lavoro, in pratica è quella che si fa il mazzo per procacciare le giornate al gruppo.
Nell'80 non esistevano quasi più grosse squadre, al massimo si arrivava a gruppi di 10/12 donne e all'ingaggio gli agricoltori facevano molto bene i conti sui giorni da far fare e sugli ettari da passare. Capitava che qualche squadra, a metà stagione, non trovando più padroni, fosse costretta a smembrarsi, formando gruppetti di 2/3 componenti, assumibili perciò anche da piccoli proprietari terrieri.
La nostra squadra era costituita da 6 elementi, eccezionalmente, per ritardi dovuti alla semina o al lavoro dei campi, in certe giornate venivamo accorpate ad altre mondine, per finire prima i lavori. La capa, in ogni caso, restava sempre la nostra Angela. Lei era un tipo scattante, sempre pronta a darti una mano ma anche a dirtene quattro se non facevi bene.
Una volta ci unirono ad una squadra di mondine sconosciute, venute giù dall'Oltrepo Pavese. Loro non andavano ad ore, ma a ettari. Così, pur di macinare strada, pestavano l'erba sotto i piedi, lasciandoci indietro ad arrancare per stare al passo... noi sembravamo più lente!
Ma l'Angela, che era una tosta e conosciuta per la sua lealtà e onestà andò a lamentarsi col padrone che, senza farsi vedere, controllò il lavoro col binocolo per un giorno intero.
Ne venne fuori un bailamme incredibile: quelle furono cacciate via e in zona non si videro più!
Durante la mia prima stagione altro non facevo che portare via erba fino all'argine, un lavoro faticoso lasciato alle più giovani e alle meno esperte.
E' un continuo andare e tornare, mentre le altre mondano riempiendosi le mani e formando il carico, giusto in tempo per essere raccolto e trascinato a riva: una tortura per la schiena ma soprattutto per le dita e i polsi che devono trattenere quel peso.
Se però sei svelta fai in fretta anche a passare di ruolo e finisci nel mezzo della fila di mondine, posizione ottimale, perfetta, hai da entrambi i lati delle colleghe che ti aiutano e se il campo non è tanto sporco ognuna si porta il proprio mazzo d'erba a riva direttamente.
Le più esperte stanno per ultime ai lati della fila, cercando di mantenere la linea, di non perdere il segno del precedente passaggio e, di solito, questo ruolo è della leader.
La leader è colei che contatta i padroni, organizza le giornate di lavoro, controlla che le ore pagate siano giuste e garantisce la regola d'arte del lavoro, in pratica è quella che si fa il mazzo per procacciare le giornate al gruppo.
Nell'80 non esistevano quasi più grosse squadre, al massimo si arrivava a gruppi di 10/12 donne e all'ingaggio gli agricoltori facevano molto bene i conti sui giorni da far fare e sugli ettari da passare. Capitava che qualche squadra, a metà stagione, non trovando più padroni, fosse costretta a smembrarsi, formando gruppetti di 2/3 componenti, assumibili perciò anche da piccoli proprietari terrieri.
La nostra squadra era costituita da 6 elementi, eccezionalmente, per ritardi dovuti alla semina o al lavoro dei campi, in certe giornate venivamo accorpate ad altre mondine, per finire prima i lavori. La capa, in ogni caso, restava sempre la nostra Angela. Lei era un tipo scattante, sempre pronta a darti una mano ma anche a dirtene quattro se non facevi bene.
Una volta ci unirono ad una squadra di mondine sconosciute, venute giù dall'Oltrepo Pavese. Loro non andavano ad ore, ma a ettari. Così, pur di macinare strada, pestavano l'erba sotto i piedi, lasciandoci indietro ad arrancare per stare al passo... noi sembravamo più lente!
Ma l'Angela, che era una tosta e conosciuta per la sua lealtà e onestà andò a lamentarsi col padrone che, senza farsi vedere, controllò il lavoro col binocolo per un giorno intero.
Ne venne fuori un bailamme incredibile: quelle furono cacciate via e in zona non si videro più!
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